Caro Direttore,
ho letto con grande interesse l’articolo pubblicato lo scorso 4 Gennaio da “Che Futuro” a firma Antonio Savarese, dal titolo “Perché la rete libera il Sud dalla questione meridionale”.
Ho trovato all’interno del pezzo tanti spunti interessanti e, soprattutto, mi trovo d’accordo su gran parte dell’analisi fatta. Tuttavia, la domanda con la quale Savarese chiude l’articolo mi ha colpito, ed è per questo che vorrei provare a rispondere, con tono propositivo.
Si legge nel testo: “Sarebbe bello se un’idea simile venisse ai nostri politici no?”.
Come sai, sono un giovane parlamentare del Sud e qualche anno fa sono stato fondatore, insieme ad altri miei colleghi di tutti gli schieramenti politici, dell’intergruppo parlamentare 2.0, un gruppo di lavoro che ha lo scopo di portare all’interno delle istituzioni la cultura della rete, e far si che tutti i provvedimenti legislativi possano contenere elementi positivi e non ostativi per lo sviluppo e la libertà della rete stessa. Da circa un anno,inoltre, ho fondato l’associazione “Italianiinmente” che si pone l’obiettivo di diffondere la cultura di impresa e di aiutare tutti quei giovani talenti del Sud che vogliono trasformare la propria idea in impresa.
Sono convinto ,infatti, che il nostro Paese si possa aiutare se noi stessi sapremo “liberare” tutte le energie positive, in particolar modo al Sud, che sono prigioniere della burocrazia e delle tasse, della difficoltà di accedere a credito, del digital divide e della criminalità.
Nel marzo 2011 una consultazione pubblica promossa dalla Regione Campania sullo stato della copertura del territorio, ha verificato che ci sono, in Campania, ad oggi 303 comuni in digital divide e che la domanda per l’abbattimento dello stesso, ad oggi, comprende 10.251 aziende. Alla stregua di ciò, la Regione ha chiesto all’Europa il finanziamento di 122,4 milioni di euro per il progetto denominato “Allarga la rete: banda larga e sviluppo digitale in Campania”, progetto che è stato dichiarato ricevibile dalla Commissione qualche mese fa. Obiettivi del progetto sono l’ampliamento dell’attuale copertura di servizi in larga banda in aree attualmente non servite o parzialmente servite, e la copertura delle aree strategiche regionali (prioritariamente nelle cinque città capoluogo) con reti di seconda generazione.
L’associazione Italianiinmente, nel 2012, ha inoltre promosso una serie di incontri per sensibilizzare i giovani campani sull’importanza della comunicazione in rete per le aziende agricole e sulla possibilità di accedere al credito attraverso il venture capital, promuovendo incontri mirati tra giovani con idee e voglia di fare, e manager di società di ventur capital. E tutto questo in Campania, soprattutto nelle aree interne. Tutto questo perché sono convinto che il Sud possa essere la vera chiave di volta per rilanciare la crescita economica del nostro Paese.
Dobbiamo creare le condizioni affinché si dia credito al merito piuttosto che alle garanzie, affinché le idee brillanti possano trovare terreno fertile per nascere, crescere e diventare impresa. Questo al Sud possiamo e dobbiamo farlo!
Napoli, 7 Gennaio 2013
NICOLA FORMICHELLA
